Le mie nuove storie 2

Da quella serata a Posillipo è cambiata la mia vita; qualche mese dopo ho partorito un bellissimo bambino che però ha completamente riempito ogni istante della mia giornata. Altro che uscite con le amiche con gli amici eccetera, per mesi mi sono occupata solo di pannolini, pianti e chiaramente nottate insonni. A memoria in circa 10 mesi la parola sesso non ha fatto parte del mio lessico neanche nei pensieri più profondi. Il massimo della mia vita sociale è stata qualche aperitivo con le mie amiche della durata di non più di 1 ora. Ed anzi devo ringraziare quella santa donna di mia madre che qualche volta mi ha letteralmente costretta ad uscire di casa. Credo dopo circa 6 mesi (il tempo è relativo chiaramente) tornata dalla passeggiata con il passeggino, ho trovato la vasca riempita e dopo aver preso dai meandri della mia cassettiera "un amico" di plastica, mi sono data piacere da sola. La cosa più comica (per non dire tragica) è stata che, finito il bagno, tornata in camera, mia madre è andata a svuotare la vasca ed è tornata in camera mia brandendo questo fallo di gomma che ondeggiava, dicendomi di trovare un uomo invece di giocare. Naturalmente mi sono terribilmente vergognata nonostante abbiamo da sempre un rapporto molto aperto soprattutto sul sesso. Ma la scena di mia mamma con in pugno quell'enorme pisello di gomma, non la dimenticherò mai.
Fatto questo breve riassunto dei mesi dopo il parto, prima di raccontarvi quello che immagino stiate aspettando, vorrei spiegarvi (se qualche donna che ha partorito legge mi capirà) cosa significa allattare. Quelli che leggono le mie storie già dal passato, sanno che nonostante madre natura non mi abbia fatto una modella, mi ha regalato però un seno molto prosperoso. Ecco immaginate addosso ha una tipetta piccola come me (che arrivo appena 160 cm) una quinta che per una vita intera mi è sembrata esagerata, diventare nel giro di qualche mese una settima/ottava misura con i capezzoli giganteschi e quasi sempre duri come proiettili. Il tutto con il latte che chiaramente cerca di uscire ad ogni movimento. Per quanto immagino che il mio bambino sia tuttora contento (nonostante abbia cominciato già a mangiare le pappine) di attaccarsi al seno, io ogni giorno mi devo praticamente bardare con reggiseni contenitivi e copricapezzoli per non fare sporcare camicette o magliette. Fortunatamente grazie alla suddetta mamma e ad alcune amiche/sorelle che mi hanno dato una grossissima mano, sono riuscita a non lasciarmi completamente andare mantenendo un aspetto dignitoso anche perché seppur in maniera molto blanda ho ricominciato a lavorare. Così una sera a cena tra donne, mia madre ha raccontato alle mie amiche la storia del mio amichetto trovato nella vasca da bagno. Dopo una mezz'oretta di sfottò, tutte insieme hanno deciso che sarei dovuta tornare in pista, ed hanno organizzato una serata per la settimana successiva.
il pretesto è stato la fine dei lavori a casa di Sarah (con la quale non sono tanto in confidenza), dove hanno invitato tra gli altri Antonello uno con il quale alcuni anni fa c'era stata una simpatia reciproca (ma niente di più), che si era chiusa quando ho iniziato poi a frequentare quello che sarebbe diventato il padre di mio figlio. Io avevo puntualizzato alle mie amiche che sarei andata volentieri a questa festa ma senza nessuna intenzione particolare se non quella di distrarmi un po' dalla quotidianità alla quale mi ero abituata. Ero talmente sicura di non voler fare niente che mi sono preparata tutta da sola, cosa che non succede praticamente mai. Ho tirato fuori dall'armadio un vestitino rosso che arrivava fin sotto le ginocchia mentre sopra lasciava una piccola scollatura sotto la quale c'era il reggiseno specifico per chi allatta con tanto di copri capezzoli, il tutto chiaramente dopo essermi munta come una mucca con il Tiralatte per lasciare a mia mamma alcuni biberon per il bambino. Sotto autoreggenti color carne ed una mutandina "brasiliana" leggermente di pizzo giusto per sentirmi un po' femminile ed anche perché riusciva a contenere abbastanza bene il bosco che mi ritrovavo davanti.
Seppur con grossa fatica mi stacco da mio figlio e scendo per l'appuntamento in piazza dove puntuali vengono a prendermi. Arrivati a casa di Sarah (molto bella) Antonello mi viene incontro neanche ci fossimo visti il giorno prima e si spertica in tanti complimenti non so quanto sinceri visto che in realtà non ci vedevamo da più di 3 anni. Subito diventa il mio accompagnatore facendomi sentire molto considerata cosa alla quale non ero più abituata; facciamo coppia fissa, dal karaoke al gioco dei mimi ed io mi sento terribilmente a mio agio tanto da sedermi senza problemi sulle sue ginocchia quando il divano è tutto occupato. La sua mano appoggiata sul fianco piano piano scende tra l'esterno coscia ed il sedere, io chiaramente me ne accorgo ma non faccio niente anzi sorrido con me stessa. Poi ad un certo punto con la scusa di farmi vedere delle foto del suo cane (da ricambiare a quelle di mio figlio che faccio vedere a chiunque), mi porta della stanza da letto dove sono poggiati tutti i soprabiti. Spostiamo alcune giacche per fare spazio poi dopo aver preso il cellulare, si siede e mi fa sedere sulle sue gambe; mentre con la mano sinistra fa scorrere abilmente l'immagine di un meraviglioso pastore tedesco, con l'altra inizia ad accarezzarmi l'interno della gamba tirando su piano piano il vestito. Mi giro verso di lui come a chieder cosa stia facendo e mi risponde con un sorriso continuando ad insinuare la sua mano fino ad arrivare velocemente alla mutandina ai lati della quale escono dei ciuffetti di peli; non appena le sue dita iniziano a premere contro lo slip, sento una vampata di eccitazione che mi fa reclinare la testa all'indietro. Antonello butta il cellulare in mezzo al letto mi piazza la lingua in bocca mentre con la mano supera l'elastico cominciando ad accarezzarmi tutto il bosco. Mi sussurra che gli piace molto la patata pelosa e mentre riprende a baciarmi, infila due dita nella fica che intanto è già bagnata per le sue carezze. Affanno sempre di più anche perché non ricordo il mio ultimo orgasmo, poi sento che la sua mano abbassa la cerniera dietro le spalle e capisco che vuole tirar fuori le tette. Cerco di fermarlo, il mio seno in quel momento è proprio ingestibile ma lui insiste che vuole vedere la tettona;, tira giù la spallina sinistra del vestito e dopo aver infilato la mano del reggiseno, libera uno dei due seni. Esclama letteralmente " mamma che zizza enorme!" Poi la prende da sotto e la preme facendo uscire del latte (fortunatamente non tanto visto che mi ero svuotata qualche ora prima) poi chiaramente si attacca al capezzolo ed inizia a succhiare. Sono sempre più eccitata, anche perché le sue dita continuano imperterrite a fare dentro e fuori; dopo un po' (evidentemente sazio) mi fa alzare, stendere sul letto e dopo avermi allargato le gambe, si immerge con il viso in mezzo. Mi sfila la mutandina, con la lingua gioca con i peli e poi scende fino a sentire quanto sia bagnata; quando lo vedo "riemergere" ha tutta la faccia completamente impregnata di me. Ci guardiamo sorridenti poi si apre il pantalone e tira fuori l'uccello già chiaramente in erezione; gli faccio mettere il preservativo e dopo avermi tirata a sé, me lo Mette dentro. neanche due colpi che vengo come una fontana. più mi sente godere e più lo spinge in fondo facendo aumentare la mia eccitazione all'inverosimile. Riesco a rimettere il seno al suo posto poi finalmente lo sento venire dentro felice; quando ha finito si siede accanto a me e dopo essersi sfilato il profilattico me lo mostra ciondolante pieno di sperma chiedendo dove buttarlo. Gli porgo un fazzolettino di carta dove nasconderlo poi mi alzo facendomi aiutare a chiudere il vestito; mentre sto per tirarmi su le mutandine, entra una nostra amica che ci cerca per fare delle foto tutti insieme. Prendo gli slip da terra sperando che non li abbia visti e li infilo nella tasca della giacca con la quale sono arrivata, mentre Antonello con il fazzolettino fra le mani chiede come se nulla fosse dove sia il cestino dell'immondizia. Torno a casa a notte inoltrata, senza mutande, stanca ma felice; Mia mamma dice che il bambino è stato un angelo, mi faccio una doccia veloce e poi vado a letto. Neanche il tempo di chiudere gli occhi che sento i suoi lamenti.… Evidentemente vuole mangiare… Si ritorna alla solita vita.
Veröffentlicht von isolafelice75
vor 5 Monaten
Kommentare
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Un bellisimo racconto sincero sei una brava donna . Giò
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SergioTP
sei bravissima a far rivivere le scene come se fosse il lettore tra gli attori  
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fuoriin60
eccitante e ben scritto!
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